Recupero Attivo: cosa fare per rigenerare il corpo, anche in vacanza!
- michele casarola
- 11 lug
- Tempo di lettura: 4 min

Tutti abbiamo provato quella sensazione di stanchezza che ci si porta dietro anche dopo un giorno di relax sul divano, la testa si alleggerisce ma lo stesso non si può dire per il nostro corpo. Oppure, a chi non è capitato, dopo una settimana di stop dalla palestra, di pensare: “Ora sarò al top!”… e invece il corpo sembra ancora appesantito, lento, quasi addormentato. Ecco, qui entra in gioco un concetto che molti sottovalutano, ma che può fare davvero la differenza: il recupero attivo.

Ma cos'è esattamente il recupero attivo?
Immagina il tuo corpo come una spugna: dopo un allenamento è “strizzata” al massimo, lievemente deforme. Il recupero passivo, cioè il riposo statico, è come lasciarla lì ad asciugarsi. Il recupero attivo invece è come immergerla delicatamente in acqua pulita e farla tornare alla sua forma originale in modo più morbido, naturale e funzionale.
In parole semplici? Non si tratta di non fare nulla, ma di muoversi in modo intelligente, per aiutare il corpo a rigenerarsi meglio.

Perché è importante recuperare… ma farlo bene non è sempre facile.
Il recupero è il momento in cui il corpo assimila il lavoro fatto, ripara i piccoli danni muscolari e si prepara a diventare più forte. Ma attenzione: recuperare non vuol dire “spalmarsi sul lettino per tre giorni”.
Spesso pensiamo che per migliorare serva solo “spingere di più”.
In realtà, è nel recupero che avviene la riparazione e la successiva crescita. Un po’ come con il sonno: non importa solo quante ore dormi, ma anche come dormi. Ecco perché imparare a recuperare in modo attivo è una chiave per stare bene, soprattutto in quei periodi in cui la routine cambia – come in vacanza, ad esempio.

Vacanza ≠ Stop totale
In estate o nei momenti di pausa, capita spesso di voler staccare completamente. Ed è giusto così: la testa ha bisogno di “aria”, il corpo di riposo. Ma invece di passare da 100 a 0 – tipo maratoneta che si trasforma in poltrona umana – prova a scegliere una via di mezzo.
Recuperare non significa non muoversi, ma muoversi in modo diverso. Proprio in vacanza puoi dedicarti a quelle attività leggere, ma incredibilmente benefiche, che spesso trascuri nella routine quotidiana.
5 idee semplici per un recupero attivo (anche sotto l’ombrellone!)
1. Camminate consapevoli
Al mare, in montagna, in città… camminare resta uno degli esercizi più semplici e completi che puoi fare. Non serve fare 15 km al giorno: anche una passeggiata di 30-40 minuti, in piano o con qualche lieve dislivello, a passo “allegro” e magari ascoltando il tuo podcast preferito, fa miracoli. Aiuta la circolazione, ossigena i muscoli e... alleggerisce i pensieri.
2. Stretching dolce
Pochi minuti, anche in pigiama sul balcone o in camera d’albergo. Allunga braccia, la schiena, le gambe. Non serve “tirare” forte: bastano movimenti lenti, respiro profondo e attenzione alle sensazioni. È come stiracchiarsi dopo un lungo sonno… ma fatto con intenzione. Ponete solo attenzione al momento della giornata in cui scegliete di fare stretching: se non siete abituati a farlo spesso è meglio evitare la prima mattina poiché è il momento in cui siamo maggiormente “tirati”, rigidi perché veniamo da un lungo sonno in cui siamo stati fermi, meglio scaldare i motori prima!
3. Nuoto leggero o acqua gym improvvisata
Se sei al mare o in piscina, sfrutta l’acqua. Nuotare a ritmo lento o anche solo camminare con l’acqua fino alla vita è un’ottima forma di recupero: non pesa sulle articolazioni, ma stimola i muscoli e riattiva la circolazione. Se siete dei veri vichinghi, allora sfrutterete appieno i benefici dell’acqua fredda: aiuterà a fornirvi un temporaneo effetto analgesico se avete qualche dolore, aiuterà a migliorare il vostro recupero muscolare se vi allenate anche i vacanza, riducendo l’infiammazione, e fornirà un temporaneo effetto di “vaso-costrizione” che vi aiuterà a ridurre eventuali gonfiori / edemi.
4. Bici (meglio se panoramica)
Un giro in bici, senza fretta, è perfetto per ossigenare le gambe e far lavorare il cuore a bassa intensità. Scegli un percorso piacevole, magari con qualche bel panorama. Non è una gara: è un regalo al tuo corpo.
5. Respirazione e mobilità
Anche solo 10 minuti al giorno dedicati a esercizi di mobilità articolare o respirazione profonda possono fare la differenza. Sbloccano tensioni, migliorano la postura e ti fanno sentire “più presente nel tuo corpo”.
Per sapere quali sono i migliori esercizi per sé, è importante affidarsi un professionista che vi conosca, conosca la vostra storia e sappia consigliarvi i movimenti migliori per voi: ciascuno di noi ha qualche problema fisico (ebbene si, anche i fisioterapisti e i dottori) e ognuno di noi ha bisogno di attenzione ai dettagli!
L’ascolto del corpo: la regola d’oro
Il recupero attivo ha senso solo se ti ascolti. Se sei stanco, non serve strafare. Se ti senti energico, puoi osare un po’ di più. Il segreto non è seguire una tabella perfetta, ma imparare a capire cosa ti fa stare meglio in quel momento.
Una buona regola è: dopo un'attività di recupero attivo dovresti sentirti più leggero, più mobile, più presente, non più stanco o appesantito.
In conclusione
Il recupero attivo è come una coccola per il tuo corpo, ma con un pizzico di consapevolezza in più. Che tu sia in vacanza o semplicemente in una fase di scarico, ricordati che muoversi non è solo allenarsi: è anche prendersi cura. E come diciamo spesso in palestra: “Il corpo ti parla… tu ascoltalo!”
Goditi il riposo, il sole, il tempo libero.
Ma regalati anche un po’ di movimento dolce, naturale, liberatorio. Il tuo corpo te ne sarà grato. E, quando tornerai alla tua routine, sarà pronto a ripartire… meglio di prima!
Parole e consigli di Andrea Gotti, fisioterapista – al fianco del tuo percorso di salute e movimento.




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