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Lo yoga è una disciplina completa?

  • Immagine del redattore: michele casarola
    michele casarola
  • 8 set
  • Tempo di lettura: 3 min
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Quando ci si accosta a una nuova disciplina fisica o sportiva, spesso ci si chiede se si tratti di un’attività completa.

La stessa domanda viene spesso posta anche riguardo allo yoga.


Cosa ne pensano gli esperti?

Sui social spopolano insegnanti di yoga di fama anche internazionale che sollevano pesi, perché lo yoga – ammettono quasi stessero rivelando un ignobile segreto – non è completo. Tuttavia, il quesito è posto male. Alla base della risposta c’è un'incomprensione che parte dal concetto di yoga, oltre che dalla formulazione della domanda stessa.


Cos’è lo yoga?

Quando diciamo yoga spesso ci riferiamo alla pratica delle asana (posizioni), e quando chiediamo che “stile” di yoga pratichiamo intendiamo riferirci alla sequenza delle posizioni, a come le pratichiamo, a quale ritmo. In questo senso, lo stile è un concetto prettamente moderno e occidentale.

Gli “stili”, alcuni relativamente giovani, sono stati introdotti per lo più in Occidente da guru indiani che avevano capito quanto nella civiltà occidentale – soprattutto americana – la parte fisica fosse molto importante rispetto a una più spiccata spiritualità orientale.

Lo yoga, tuttavia, nasce proprio in Oriente (India) come pratica volta a raggiungere l’illuminazione. E per farlo, se mai ci si riuscisse, il percorso è tutt’altro che semplice, ma ben delineato: stile di vita, regole etiche e morali, respirazione, le (originariamente poche e sedute) asana e la contemplazione sono concepite per raggiungere quello stato dell’essere che conosciamo come meditazione e, infine, l’illuminazione.

Insomma, lo yoga non nasce affatto come attività puramente fisica – né in origine esistevano diversi stili di yoga. È un sistema unico, ricco di sfaccettature, che si è evoluto grazie a influenze diverse, tenendo il passo con i tempi, ma senza mai perdere la sua identità.


I parametri della completezza

Quindi, se la domanda viene posta considerando il solo aspetto muscolare, la risposta è in effetti no: lo yoga non è una disciplina completa. Mancano, ad esempio, movimenti come le trazioni. Bene fanno coloro che si dedicano anche alla palestra. Nessun ignobile segreto qui. Ci sono poi pratiche di yoga più intense dal punto di vista muscolare e altre più rivolte al rilassamento e allo stretching passivo, ma tutte efficaci nel creare uno stato di equilibrio.


L'individuo al centro

Se per completo intendiamo “olistico” (che considera l’individuo nella sua interezza), lo yoga è in prima linea nella cura del sistema corpo-mente-spirito, del benessere a 360 gradi. Ai movimenti consapevoli, che vanno a lavorare in una certa misura sulla muscolatura e sulla densità ossea, incrementano la flessibilità, la salute delle articolazioni e l’equilibrio, si unisce la respirazione, che guida i movimenti, calma la mente e diminuisce lo stress, creando quella stabilità mentale che è indispensabile per affrontare le ansie della nostra frenetica quotidianità. Sono queste poi le basi per poter eventualmente meditare, trovando quel punto di equilibrio psicofisico che consente di osservare con distacco e senza giudizio il flusso dei nostri pensieri.


Lo yoga non è una bacchetta magica

La pratica dello yoga ci aiuta a mantenere l’equilibrio del corpo e della mente. Come in ogni disciplina, però, i cambiamenti non arrivano dall’oggi al domani: servono costanza e impegno. I benefici psicofisici si costruiscono nel tempo. Lo yoga non è affatto un’attività “esclusiva”, anzi: si integra benissimo con la palestra, la corsa, il cycling o il tennis. Non a caso grandi campioni come LeBron James, Novak Djokovic, Serena Williams, Cristiano Ronaldo, Davide Carrera e gli All Blacks, la nazionale neozelandese di rugby, lo praticano regolarmente: c’è chi lo sceglie per aumentare la flessibilità, chi per migliorare la concentrazione in campo, ma tutti lo utilizzano per elevare le proprie performance sportive.


Forza vs. Flessibilità?

E intanto che stiamo facendo un po’ di chiarezza, il rafforzamento muscolare non va affatto a ledere la flessibilità o a ostacolarla. Anzi, la protegge. Perché la flessibilità senza forza è una ricetta per potenziali strappi o lesioni, come la temuta tendinopatia prossimale, molto ben conosciuta fra i praticanti di yoga, tanto da essere nota in inglese come yoga butt.


Lo yoga fa per te?

In conclusione, se cerchi un’attività che ti consenta di coltivare contemporaneamente corpo, mente e spirito senza dover rinunciare ad altre forme di allenamento, lo yoga è proprio quello che cerchi.


Sono Giorgia Liviotti, insegnante di yoga E-RYT200, RYT-500, yoga bambini e meditazione. Insegno con passione ed empatia, con uno sguardo attento alle esigenze individuali, adattando la pratica alla persona. I miei studenti vanno dai 4 agli 87 anni.


Sei sempre in tempo per fare yoga.

 
 
 

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